Intelligenza Artificiale e Sound Design come prodotto
Introduzione
La storia dell’IA dal punto di vista dei simboli ha avuto come approccio iniziale la creazione di AI, che si basano sull’utilizzo di regole simboliche in sequenza per rappresentare la conoscenza. Tuttavia, questo approccio ha dimostrato limiti nell’affrontare la complessità del mondo reale, portando alla nascita di nuove forme di intelligenza artificiale con architetture complesse. Le nuove architetture neurali rappresentano una svolta nell’utilizzo dell’IA per la musica. Le reti neurali possono essere addestrate utilizzando dati musicali per creare modelli di sequenza e struttura, che possono essere utilizzati per la composizione generativa, l’improvvisazione e la risoluzione di problemi musicali.
Applicazioni recenti
Le applicazioni artistiche della musica con IA sono molteplici e funzionali, come ad esempio la risoluzione di problemi incompleti, l’improvvisazione, la palestra musicale, l’armonizzazione e il recupero di stili musicali dimenticati o di compositori scomparsi. La musica con IA può anche essere utilizzata nella crossmedialità e crossmodalità, creando una sinergia tra immagini e suoni. L’utilizzo dell’IA nella musica può anche avere un impatto sulla salute. Ad esempio, la musica può essere utilizzata per migliorare l’ambiente e ridurre lo stress, o per creare interfacce utente basate sulla voce o sui movimenti del corpo per le persone con disabilità.
Critica
Un programmatore che lavora all’AI per la musica deve avere una forte comprensione della teoria musicale e delle tecniche di produzione musicale, oltre a una solida conoscenza delle tecnologie dell’intelligenza artificiale. Solo un programmatore che ha sviluppato questa combinazione unica di competenze può essere considerato un vero artista nel campo dell’AI musicale. E’ importante che gli utilizzatori di AI che vogliono essere artisti abbiano una vera intenzione artistica. L’AI può essere un potente strumento al supporto creativo, ma non può sostituire l’ispirazione e l’originalità che solo gli artisti umani possono offrire. Invece di cercare di creare un prodotto che si avvicina alle preferenze dell’ascoltatore in modo meccanico e simulando il già fatto, gli artisti dovrebbero utilizzare l’AI come un complemento alla loro creatività, in modo da creare un prodotto che sia vero e convincente. Solo così l’AI può davvero essere un’aggiunta preziosa al mondo della musica e dell’arte.
Futuro
La Musica Adattiva è uno dei campi più promettenti nel prossimo futuro. Ad esempio, l’uso del sound design predittivo sta diventando sempre più comune nel settore automobilistico. Immaginiamo di salire in macchina e avere il sistema che genera la giusta miscela di musica in base alle tue routine e preferenze. Sebbene la musica generata dall’IA abbia ancora molta strada da fare, il futuro della musica potrebbe essere ibrido, con composizioni realizzate a metà dall’uomo e a metà dalla macchina. Sistemi che continuamente imparano sulle preferenze d’ascolto sono necessari, ma la tecnologia e l’interattività sono solo due vincoli di un’equazione più grande.
Francesco Bardozzo è un ricercatore e docente all’Università degli Studi di Salerno, specializzato in AI e sistemi neuromorfici. Ha ottenuto un dottorato di ricerca (summa cum laude) in AI applicata alla micro-robotica. Si interessa di machine learning e deep learning in vari ambiti scientifici e artistici. Nel 2020 ha creato modelli basati sull’IA per la musica e ha pubblicato il suo primo album come Oberlunar. Nel 2021 ha progettato una IA per la composizione generativa non supervisionata pubblicando un secondo album: Destructured Bach.