Igor Merlini, musicista, polistrumentista e compositore da anni studia e approfondisce il tema delle nuove tecnologie digitali a supporto delle Scienze Musicali. Ha pubblicato un libro nel quale introduce i principali temi in un momento di grande trasformazione della AI e della musica.
Igor Merlini dal 2020 fa parte del Comitato Scientifico di AI ISIA il laboratorio di ricerca che pone l’AI al servizio delle Arti e della Comunicazione.
Abbiamo chiesto all’autore di perché questo libro in questo particolare momento.
Domanda – Igor Merlini, compositore e ricercatore. Perché la necessità di questo strumento? Di cosa parla il libro?
Risposta – “Musica e Intelligenza Artificiale” parla dell’uso delle reti neurali nella composizione e produzione musicale. L’autore esplora come la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale sta cambiando il modo in cui la musica viene creata e prodotta, e ci mostra esempi concreti di come le reti neurali possono essere utilizzate per generare nuovi suoni e stili musicali.
Domanda – Cosa comporterà l’AI nella musica?
Risposta – L’Intelligenza Artificiale avrà un impatto significativo sulla musica. Grazie alla capacità delle reti neurali di apprendere e riprodurre pattern e strutture musicali, l’AI potrà essere utilizzata per creare musica in modo più efficiente e rapido. Ciò significa che gli artisti e i produttori musicali avranno più tempo per concentrarsi sulla creatività e sperimentare nuove idee, mentre la tecnologia si occuperà dei dettagli tecnici della produzione musicale.
Domanda – È un rischio o un’opportunità?
Risposta – L’uso dell’Intelligenza Artificiale nella musica può essere visto sia come un rischio che come un’opportunità. Da un lato, c’è la preoccupazione che l’AI possa rendere la musica più omogenea e priva di individualità, poiché le reti neurali tendono a riprodurre ciò che hanno appreso, l’uso dell’AI può anche aprire nuovi orizzonti creativi e consentire ai musicisti di sperimentare nuovi stili e suoni che altrimenti sarebbero difficili da realizzare.
Domanda – Quale impatto avrà l’IA nel mondo della didattica musicale?
Risposta – L’Intelligenza Artificiale può avere un impatto significativo sulla didattica musicale. Ad esempio, le reti neurali possono essere utilizzate per creare esercizi musicali personalizzati per gli studenti, aiutandoli a migliorare la loro tecnica e comprensione della teoria musicale, la tecnologia dell’IA può consentire ai docenti di analizzare e monitorare il progresso degli studenti in modo più efficiente, aiutandoli a individuare le aree in cui gli studenti hanno bisogno di maggiori aiuti e supporto.
Domanda – Richard Strauss in “Also sprach Zarahtustra” illustra la storia della musica dall’alba dell’uomo fino ai suoi tempi, una rete neurale può avere la medesima autocoscienza e scrivere un brano in cui descrive se’ stessa?
Risposta – Attualmente le reti neurali non sono in grado di avere una consapevolezza di sé stesse come la hanno gli esseri umani. Le reti neurali sono composte da algoritmi di apprendimento automatico che possono analizzare dati e fare previsioni, ma non hanno la capacità di avere un’autocoscienza o di creare una narrazione intenzionale. Potrebbe essere possibile utilizzare una rete neurale per generare una composizione musicale che rifletta le caratteristiche del suo stesso processo creativo, ma non sarebbe corretto attribuirle una vera e propria autocoscienza come quella descritta nella poesia di Strauss. La creatività e l’autocoscienza umana sono il risultato di complesse interazioni tra il cervello, l’esperienza e l’ambiente, che al momento non sono riproducibili in una macchina. Tuttavia, l’uso dell’AI nella musica potrebbe ancora portare a risultati interessanti e innovativi nella composizione e produzione musicale.
Domanda – Nel libro si ipotizza il concetto di tempo zero associato all’avvento dell’IA, e’ plausibile?
Risposta – Questo concetto si basa su alcune considerazioni storiche e filosofiche. Ad esempio, se si guarda alla storia della musica, ci sono stati momenti in cui l’introduzione di nuove tecnologie ha portato ad un cambiamento radicale nella produzione musicale, ‘invenzione della stampa musicale ha permesso la diffusione su larga scala di partiture, rendendo la musica accessibile ad un pubblico più ampio. Se si guarda alla filosofia, si può notare come l’intelligenza artificiale sia in grado di apprendere e creare in modo autonomo, portando ad un cambiamento radicale nel modo in cui si concepisce la creatività e l’arte. In questo senso, il concetto di “tempo zero” rappresenta un momento di svolta nella storia della musica e dell’arte in generale, in cui l’IA diventa una presenza sempre più importante e influente.
Il concetto di tempo zero ci pone anche importanti domande filosofiche sul significato dell’essere umano e la sua relazione con la tecnologia. Se l’IA potesse superare le capacità cognitive umane, cosa significa essere umani? Quali sono le nostre caratteristiche uniche che ci definiscono come esseri umani?
Domanda – Musica e IA è un libro destinato ai professionisti o è una guida a chi e’ interessato, anche da profano a un argomento cosi’ affascinante?
Risposta – Musica e IA è un libro molto accessibile, che non richiede necessariamente un background professionale nel campo della musica o della tecnologia dell’IA.
Sebbene il libro sia scritto con un rigore scientifico e tecnico, è altrettanto accessibile a chiunque voglia approfondire un argomento così affascinante e attuale come la relazione tra la musica e l’IA. Non è necessario essere professionisti del settore per comprendere i concetti esposti, ma basta avere una buona dose di curiosità e interesse per l’innovazione tecnologica. Inoltre, il libro è stato scritto in modo chiaro ed esaustivo, rendendo l’argomento accessibile anche ai lettori meno esperti. Personalmente, mi ha affascinato l’idea che la tecnologia possa rivoluzionare il mondo della musica, e questo libro mi ha fornito gli strumenti necessari per comprendere meglio il rapporto tra i due mondi.
Domanda – Il test finale sembrerebbe conferire al contenuto del libro un carattere didattico, era questa l’intenzione?
Risposta – Il test finale è stato concepito come un modo per aiutare i lettori a verificare la loro comprensione dell’argomento trattato nel libro. In questo modo, si spera di fornire ai lettori una sorta di guida didattica che possa aiutarli ad approfondire le proprie conoscenze sull’intreccio tra musica e intelligenza artificiale. Naturalmente, non è necessario svolgere il test per godere del contenuto del libro, ma si spera che questo possa essere utile per coloro che desiderano un approccio più strutturato all’argomento.